A prima vista è un rudere. E chi dice rudere dice abbandono, degrado, rovina. Non è un luogo dedito alla Bellezza, tutt’altro. Questo edificio così… mal ridotto, è avvolto da una vegetazione lussureggiante. La linfa ribelle domina lo spazio, favorendo, con il suo ciclo vitale, una metamorfosi dei luoghi. L’occhio attento può notare un accurato lavoro di incisione, reso ancora più piacevole dalla « vibrazione luminosa » dovuta ad un gioco di piccole macchie chiare e scure. Questa stanza a cielo aperto ci interpella: ci appare come la metafora del Tempo che passa, che muore e che rinasce.
1997 | acquaforte su rame
Lastra: 402 x 302 mm (base x altezza) Stampa su carta Hahnemühle, con inchiostro nero su un torchio calcografico da André Beuchat, foglio: 700 x 500 mm
Tiratura: 5 prove di studio, edizione da realizzare