L'Atelier Alma Charta di André Beuchat, a Toccalmatto di Fontanellato, è un luogo incantato dove il tempo pare essersi fermato. Un’antica stalla è stata trasformata in fucina creativa dove si possono ammirare imponenti torchi da stampa, cassettiere con un’infinità di caratteri al piombo (persino i rari Bodoni) reperiti in giro per l’Europa e naturalmente le sue opere, elaborate stampe dalle suggestioni fantastiche, raffinati libri d’arte realizzati in carta fatta a mano, a tiratura limitata, legati artigianalmente e contenenti il distillato di poesia, pensiero, filosofia di grandi scrittori del passato o contemporanei. Recarsi in questo luogo non è però solo un accrescimento dello spirito, un’immersione nella storia e nella cultura, ma anche nella natura perché tutt'intorno vi è un’isola vegetale di un passato vivaio e un bosco spontaneo, rifugio di meditazione. Si finisce per trovarsi come nelle sue stampe avviluppati nella natura, trascinati in una dimensione di sogno, fuori dal tempo. Le lancette degli orologi – quest’ossessione dal retaggio svizzero – sono ferme, i meccanismi penzolano arresi all'arte che non si fa costringere da minuti o secondi. Le cose, le persone, i numeri, le lettere volano via nelle incisioni di Beuchat. Tutto è possibile anche in bilico sull'eternità, in vertiginosa attesa su precipizi e labirinti del pensiero. C’è qualcosa di surreale, di magrittiano e di kafkia nelle sue opere, l’amore per l’assurdo alla Dürrenmatt, paradossi geniali (solitudine nella moltitudine, prigione della libertà, dell’infinito possibile, esterni che si fanno interni e viceversa), alcune soluzioni che ricordano Escher. E c’è tanta letteratura, tanta riflessione dietro e dentro le sue incisioni, ma alleggerita dalla fantasia e dalla poesia. Quello che la fantasia e la conoscenza affollano, la poesia alleggerisce. E’ il bianco silenzioso evocativo, il nero caldo e vibrante dove tutto ricomincia, necessario al respiro, al salto dell’anima nel mistero e nella sua bellezza che stordisce.
Dopo l’alchimia dell’inchiostro e della carta, della parola e della visione incantata a sedurre intrappolandola, la mente, arriva anche l’attrazione del palato, perché Carla, la moglie di André, è cuoca sopraffina. E si possono assaporare pietanze di pregiata arte culinaria per l’appagamento di tutti i sensi.
Se si vuole soddisfare corpo, mente e spirito nel modo più originale, attraverso l’arte in tutte le sue declinazioni, allora conviene recarsi nell'isola incantata dell’atelier Alma Charta di André Beuchat a Toccalmatto di Fontanellato (Parma). Indimenticabile.